martedì, Novembre 12, 2024

Vincenzo Marrazzo: più corse di bus per gli Atenei di Napoli e Salerno

Più corse dei mezzi delle società Busitalia e Sita da San Marzano sul Sarno verso l’Università degli Studi di Salerno e l’Ateneo di Napoli. È quanto chiede il consigliere comunale di opposizione Vincenzo Marrazzo in una lettera aperta ai vertici delle aziende di BusItalia Campania e Sita Sud. «Molti studenti della nostra città – ha detto Marrazzo – mi hanno sollevato il problema delle carenze di corse per i poli universitari di Salerno e Napoli». Una situazione che ormai va avanti da tempo ed è diventata insostenibile, su cui l’esponente di opposizione chiede fatti concreti: «Molti ragazzi che ogni giorno raggiungono gli Atenei di Salerno e Napoli denunciano scene da incubo con autobus pieni e, dunque, di mancate fermate a richiesta, per non parlare poi dei ritardi nelle corse e la mancanza di pensiline. Il tutto rende notevolmente complicato l’utilizzo del servizio pubblico, che va invece incrementato e garantito in maniera comoda ed efficiente. Raggiungere la circumvesuviana di San Valentino Torio non è sempre agevole per chi non possiede un’auto o uno scooter. I tanti pendolari marzanesi che ogni giorno utilizzano i bus del trasporto pubblico meritano decisamente più rispetto e per questo non siamo più disposti ad aspettare, inermi ed in silenzio, che qualcosa possa cambiare. Sollecitiamo un potenziamento del servizio, anche perché la gente San Marzano sul Sarno paga regolarmente le tasse e non può permettersi collegamenti poco frequenti con Napoli e Salerno. A tutte le istituzioni interessate chiedo di sapere tutte le azioni che hanno intenzione di porre in essere per soddisfare le legittime pretese degli studenti e degli utenti del trasporto pubblico locale lungo la tratta San Marzano sul Sarno-Lancusi-Fisciano e San Marzano sul Sarno-Napoli, perché la situazione di sovraffollamento degli attuali autobus di linea è all’ordine del giorno e non è più tollerabile. Ritengo sia giusto dare una concreta risposta a questa grave problematica sia ai ragazzi che vanno all’Università ogni mattina che alle loro famiglie».


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