Era il 1 dicembre 2013. Era lo stadio “Simonetta Lamberti” di Cava dei Tirreni. Pioveva, tirava vento, tanto vento. Freddo pungente e a tratti insopportabile. Ma noi stavamo lì sotto quell’acqua e sotto quel vento. In panchina c’era Gigi Squillante. Vincemmo quella partita per 3 a 2 grazie ad un gol al minuto 93 di Fabio Marzio Alleruzzo. Chi c’era ricorda minuto per minuto di quella giornata, minuto per minuto di quella partita. Chi non c’era se l’è fatta raccontare da chi c’era o l’ha vissuta attraverso gli occhi miei e di Fabiano in radiocronaca. Si sarà fatto prendere anche lui dai carabinieri a cavallo? La mamma alla fine lo sarà andato a prendere? Chi lo sa…Inutile girarci intorno: è stata la gioia più bella degli ultimi decenni. Partita pazzesca, vittoria stratosferica e goduria incommensurabile.
Domenica scorsa eravamo a San Michele di Serino e ci siamo ritrovati a parlare, a raccontare di quella giornata, di quella partita pazzesca. Perché? Perché contro c’era “il” giocatore simbolo di quella giornata: Fabio Marzio Alleruzzo. Un amico di tutti dopo quel match. Vedete, basta poco per entrare nel cuore di questa gente, pochissimo. Basta un gol, basta quel gol e per tutti, indistintamente, sarai sempre “Alleruzzo al ‘93”. Fabio lo sa bene. Quel coro ad inizio secondo tempo verso di lui, quella mano prima alzata al cielo e poi sbattuta con vigore sul cuore sono il segno indelebile che quel ricordo è ancora vivo e vegeto in ognuno di noi. La sera, poi, sul suo profilo facebook sono arrivati i ringraziamenti alla tifoseria bianconera. Un gesto più unico che raro in questo calcio fatto di odio, antipatie e nemici. I commenti al post avevano un unico denominatore: Alleruzzo al 93’.
Ciao Fabio, amico nostro, amico di Battipaglia. A presto? Chissà…