Questa sera alle ore 21.30, in occasione dei festeggiamenti per la ricorrenza della Madonna dell’Addolorata, il borgo di Torello, a Ravello, tornerà a vestirsi a festa con la 72esima edizione dell’“Incendio del borgo”.
Organizzato dal Comune di Ravello e dall’associazione Ravello Borghi in Festa, in collaborazione e con il sostegno della Fondazione Ravello, l’iniziativa continua ad offrire a residenti e turisti emozioni senza tempo, grazie alle luminarie multicolori posizionate lungo le strade. Lo spettacolo, arricchito di giochi ed eleganti effetti pirotecnici, si inserisce infatti nel solco dei tradizionali “incendi”, scenografie di fuoco eseguite per la prima volta a Napoli nel corso del XVII secolo.
“Si tratta di una manifestazione che ha come obiettivo la valorizzazione delle tradizioni e delle specificità locali – spiega il sindaco di Ravello, Paolo Vuilleumier – Un momento di aggregazione sociale per la nostra comunità, ma anche un’iniziativa a carattere culturale di forte richiamo turistico”.
La festa dal 1887 viveva il momento più significativo durante la processione della sera che richiamava i fedeli anche dai paesi vicini. Nel secondo dopoguerra, la svolta del colore, grazie a Mario Palumbo, mosso dalla grande passione per le arti pirotecniche, che allestì con pochi bengala, una fiaccolata per salutare il passaggio della “Mater Dolorosa”.
La povera coreografia, affidata a semplici cartocci di composizione pirica, si arricchì con il tempo di numerosi effetti che crearono così un nuova tipologia scenografica in grado di illuminare con fiotti colorati l’intero borgo medievale, distinto dalle tradizionali case con volte estradossate tra pergolati di vite e di limone. Oggi gli artifici avvolgono il campanile, la chiesa, le case e i giardini, si rincorrono e, a tratti, sembrano addirittura danzare in un curioso balletto evanescente fatto di luci e colori. Piogge di alluminio e di magnesio illuminano il cielo di una notte di fine estate mentre i “lumi” rossi avvolgono l’intero borgo in un “incendio” che ha il sapore acre della polvere da sparo. Uno spettacolo, quindi, unico nel suo genere.