giovedì, Marzo 30, 2023

Cava de’ Tirrenni. La città in una delle tappe del “La Strada Regia delle Calabrie”

È stato presentato nei giorni scorsi presso la Sala Stampa Estera in Roma, il progetto dell’Archeoclub d’Italia aps, “La Strada Regia delle Calabrie”, che si candida a diventare il nuovo brand turistico – culturale del Sud Italia, sulle orme del celebre “Cammino di Santiago di Compostela che crea un indotto economico di 500 milioni di euro all’anno.

Tra le 44 città campane anche Cava de’ Tirreni, una delle tappe di un percorso che attraversa 2200 anni di storia, 490 km da Napoli a Reggio Calabria, 44 città in 260 km da Napoli a Castrovillari, 3 Regioni, 4 Province, 3 Parchi Nazionali, testimonianze di epoca romana, settecentesca, ottocentesca ma anche siti del neolitico e del paleolitico. 

A presentare il progetto alla stampa estera il Presidente Nazionale di Archeoclub D’Italia Rosario Santanastasio, il referente progettuale arch. Luca Esposito, i componenti la Direzione Nazionale Innocente Cataldi e Claudio Lo Monaco, oltre ai Consiglieri Nazionali Antonio Crisci, Michele Martucci e la testimonial ArcheoCammini Vienna Cammarota. Grande partecipazione delle amministrazioni comunali coinvolte, referente per l’Amministrazione Servalli la Consigliera comunale Anna Padovano Sorrentino. 

“Uno studio realizzato sul campo, durato ben 8 anni – afferma il presidente di Archeoclub Santanastasio – che ha dato vita ad un progetto di sviluppo turistico – culturale e sociale che rappresenta una vera novità per l’Italia. Otto anni durante i quali abbiamo studiato le cartografie di fine ‘700 per ritrovare un patrimonio culturale straordinario, fatto di 30 Taverne ottocentesche, 40 ponti di epoca romana o ottocentesca. Siamo in presenza di 260 km di storie, volti e persone” 

Con “la strada Regia delle Calabrie” l’Archeoclub d’Italia e le città coinvolte vogliono far riscoprire le meraviglie artistiche, archeologiche e paesaggistiche che i viaggiatori incontreranno sulla loro strada e farle conoscere in Italia ed all’estero, ma anche coinvolgere i giovani nel recupero della memoria e dell’identità storica, formando nuove figure che sappiano valorizzare e promuovere il proprio territorio, tra gli obiettivi anche contrastare il fenomeno dello spopolamento dei piccoli borghi del Sud.

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