“L’ALBA di Venere”: è l’irriverente scritta impressa su un’opera d’arte non firmata, spuntata improvvisamente su un muro in via Del Centenario, al fianco della Galleria D’Arte Faber Artis.
L’opera rappresenta un’imponente Dea Venere di due metri e venti le cui gambe, verso sera, non si possono vedere, perché coperte dalla montagna di buste di immondizia che l’Alba Nuova di Battipaglia raccoglie poi la mattina.
L’azione avvenuta a Battipaglia oltre ad essere chiaramente ispirata ad una delle più importanti creazioni artistiche del Novecento: “La Venere degli stracci” di Pistoletto, da poco bruciata a Napoli per cause sconosciute, è un palese e sarcastico riferimento alla società addetta alla raccolta dei rifiuti di Battipaglia.
“L’ALBA di Venere”, essendo stata realizzata di fianco a una galleria d’arte che funge anche da laboratorio, è facile pensare possa provenire da uno degli artisti che la frequentano, ma comunque ne resta sconosciuto l’autore.
La Venere battipagliese è rappresentativa di un disagio vissuto in tantissimi luoghi della città.