Mare inquinato, scatta l’ordinanza sindacale di divieto di balneazione su un tratto di costa di circa 900 metri.
La prima cittadina, a seguito del rapporto del 9 agosto scorso dell’agenzia regionale per la protezione ambientale della Campania – dipartimento di Salerno -, ha disposto la non balneabilità della costa nella zona compresa tra il lido Enea (incluso) i il Lido in gestione alla Gastone S.a.s (incluso).
Il provvedimento amministrativo è stato notificato a ben 6 stabilimenti balneari.
Per la cronaca, vige dal maggio scorso anche un’altra ordinanza di divieto di balneazione che interessa il tratto marittimo denominato Spineta Nuova.
Un tratto, con inizio a 200 metri dalla foce del fiume Tusciano e con termine a 528 metri più a sud.
Le due ordinanze di divieto di tuffarsi a mare sono state adottate a tutela della salute umana poiché sono stati superati i parametri imposti dalla legge sulla presenza nelle acque della Escherichia coli e degli Enterococchi intestinali.
L’Agenzia regionale protezione ambiente della Campania attribuisce le cause dell’inquinamento allo sversamento dei reflui urbani nel fiume Tusciano, che per il 60% non vengono trattati dal depuratore in località Tavernola.
Litorale non balneabile è di 1289 metri su 3.300 m, i restanti 2mila metri sono fruibili ai bagnanti.