lunedì, Settembre 16, 2024

Salerno. Alla Pinacoteca Provinciale la presentazione del libro “Teatro e Teatri di Salerno”

Questo pomeriggio alle ore 17.30, presso la Pinacoteca provinciale di Salerno verranno presentata l’opera in due volumi “Teatro e teatri a Salerno” di Francesco Tozza, D’Amato Editore. Conduce Luciana Libero. Saluti istituzionali di Giovanni Guzzo, vicepresidente della Provincia di Salerno e Alfonso Conte, presidente della Società Salernitana di Storia Patria. I volumi saranno presentati da Rino Mele e Pasquale De Cristofaro.

Frutto di una ricerca documentaria, lunga e appassionata, tesa sempre a “rendere significante” il documento, il lavoro analizza l’attività musicale, e teatrale in senso lato, di una città di provincia (intensa e per più ragioni tutt’altro che secondaria), facendo riferimento – per quest’ultima in particolare – non solo agli eventi rappresentativi tradizionalmente intesi, ma anche alle diverse pratiche di comportamento spettacolare che l’hanno caratterizzata, coerentemente ad un’idea di teatro comprensiva di “fatti estetici” ma anche “di altri, variamente culturali e morali”, secondo la felice intuizione del giovane Croce, purtroppo poi dallo stesso abbandonata. Si tratteggia, quindi, il trascorrere storico delle diverse forme di “teatralità diffusa”, marcatamente presenti all’alba dell’età moderna, poi solo vagamente conservatesi (i teatri prima del teatro), per giungere infine alla nascita dei luoghi scenici come luoghi deputati, esaminandone la variegata vita artistica fino alla non casuale scomparsa di molti di essi. Di uno in particolare si narrano le complesse vicende: il Teatro Municipale G. Verdi; cogliendo peraltro – con la relativa Cronologia – relazioni, influenze, conflittualità, comunque interconnessioni con la vita culturale della città, almeno fino a quando ha mantenuto in essa un ruolo egemone. Tramontato il quale, la stessa Cronologia è divenuta analisi/riflessione su tempi e spazi complementari o alternativi di quella vita culturale, emblematicamente riportando il discorso a quel concetto di “teatralità diffusa” (certo di segno parzialmente diverso) che in precedenza l’aveva caratterizzata.

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