Battipaglia, dopo sedici anni, la sala di preghiera della comunità islamica cittadina cambia la sua sede. Da via Matteo Ripa, la moschea si sposta a via Benevento, nel vecchio supermercato. Dal 2002, anno in cui fu istituita la sala di preghiera, la comunità islamica si è ampliata richiedendo così dei locali più ampi. I lavori sono già iniziati nelle scorse settimane. Chi non sembra essere d’accordo con la garanzia del diritto di praticare il proprio culto, però, è Valerio Longo, facente parte del gruppo di maggioranza. “Da quando sono arrivati in Italia, molti clandestinamente, dopo diritti, assistenza e casa, adesso è giunto il tempo della richiesta della moschea” – asserisce – “Sono aumentati in maniera esponenziale e adesso hanno bisogno di un luogo molto più grande. In pieno centro e a due passi dal santuario della Madonna della Speranza. Una zona altamente popolata, senza parcheggi, con tutti i problemi legati ad una viabilità già problematica. Persone provenienti da altri continenti che chiedono di essere rispettati nelle loro abitudini e tradizioni. Hanno imparato presto a pretendere diritti: richieste sindacali, assistenza sanitaria, ecc. Basta chiedere agli operatori dell’ASL in piazza San Francesco. Ormai la stragrande maggioranza degli interventi sono a beneficio degli extracomunitari, ovviamente gratis. Poi si è passati all’abolizione del Presepe e del Crocifisso in alcune scuole e uffici pubblici, per non urtare la suscettibilità delle minoranze religiose. A quando l’abolizione della processione alla festa patronale? Nel solco della scristianizzazione della nostra società, della perdita di tradizioni e identità”.