sabato, Novembre 2, 2024

Cassazione. Contatore del gas impazzito, spetta all’azienda provare la corretta funzionalità

La Corte di Cassazione con Sentenza del 6 marzo 2019 n. 6562 ha stabilito che “In tema di contratti di somministrazione, la rilevazione dei consumi mediante contatori è assistita da una mera presunzione semplice, per cui in caso di contestazione grava sul somministratore l’onere di provare che il contatore era perfettamente funzionante, mentre il fruitore deve dimostrare che l’eccessività dei consumi è dovuta a fattori esterni al suo controllo”.  La vicenda trae origine da una fornitura di gas, la cui fattura è risultata sproporzionata riferite a quelle precedenti per il cittadino, il quale ha impugnato innanzi al Tribunale l’esosa richiesta del somministrante (Società del gas). Il Tribunale accoglieva l’opposizione, ma la Corte di Appello  in riforma della sentenza di primo grado  statuiva , invece, che erano dovute le somme richieste dal fornitore. A seguito di  tale decisione  il consumatore proponeva ricorso innanzi alla Corte di Cassazione. La Corte, investita della fattispecie, ha espresso un importante principio, secondo il quale grava sul somministrante dimostrare la corretta funzionalità del contatore relativo all’impianto di erogazione del gas, per cui la sua omissione determina la violazione dell’onere della prova ex art. 2697 c.c. Inoltre, si rappresenta che non è sufficiente la prova della sola circostanza che la fornitura di gas fosse ancora corso all’ atto dell’emissione della fattura o del rilevamento dei consumi, poiché il somministrante (compagnia del gas), in caso di consumi notevoli,  prima di emettere fattura,   deve verificare il corretto funzionamento del contatore. Nel contempo il consumatore  deve dimostrare che l’eccessività onerosità dei consumi è dovuta a fattori esterni al suo controllo e che non avrebbe potuto evitare con un’attenta custodia dell’impianto, ovvero di aver diligentemente vigilato affinché  eventuali intrusioni di terzi non potessero alterare il normale funzionamento del misuratore o determinare un incremento dei consumi. Per concludere, quando si riceve una fattura di notevole importo non conformi a quelle precedenti, in virtù di consumo smisurato, bisogna prima di tutto far verificare al somministrante il corretto funzionamento del contatore, poi accertarsi che non vi sono state alterazioni da parte di terzi (ad esempio furto di  energia o di gas) ed infine impugnare la richiesta di pagamento prima con un atto stragiudiziale e poi, se non si giunge ad un bonario componimento, innanzi all’Autorità Giudiziaria.

avv. Corrado Spina

                                                                       prof. a contratto Università di Salerno


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