Il Tar non decide sulla richiesta di sospensione del Puc promossa dai Caprino. Le toghe della Seconda sezione salernitana del Tribunale amministrativo regionale, presiedute dal giudice Nicola Durante (estensore Gaetana Marena ), hanno deciso di non decidere ancora sull’istanza cautelare – a corredo d’un ricorso – con la quale la Ccd Immobiliare della famiglia Caprino (assistita dagli avvocati Lorenzo Lentini e Lorenzo Iorio ) chiedeva la sospensione del Piano urbanistico fresco d’adozione da parte della giunta guidata dalla sindaca Cecilia Francese e del precedente stop a tutti gli interventi normati dal Piano casa disposto dal Consiglio. Non hanno accolto né respinto l’istanza di sospensiva, le toghe del Tar, ravvisando «l’adeguata tutelabilità delle esigenze cautelari della parte ricorrente mediante la sollecita definizione del giudizio di merito». Delle sorti del Puc si saprà di più tra tre mesi, quando in udienza pubblica si confronteranno la Ccd ed il Comune, difeso dal legale convenzionato Sabato Criscuolo . Tutto nasce dalla demolizione e ricostruzione (con conversione in alloggi) dell’ex fabbrica “Baratta”, di proprietà dei Caprino, che chiesero (ai sensi dell’articolo 7-bis del Piano casa) un permesso di costruire tre palazzi (96 case) come da legge regionale. Il 13 agosto 2021 il tecnico comunale responsabile del procedimento, a margine dell’istruttoria, aveva espresso parere favorevole ma poi il Consiglio non s’è mai pronunciato e, dopo aver approvato alcuni 7-bis, a fine luglio ha deciso di rinviare le pronunce sulle pratiche rimaste nei cassetti all’indomani dell’adozione del Puc. Solo che pure il Puc ha bloccato i 7-bis, almeno fino all’approvazione. E al posto della “Baratta” il Puc prevede solo 17 alloggi.