“Mi chiamo Annalisa e sono la madre di un ragazzo autistico che ha diritto ad andare a scuola come i suoi coetanei, ma purtroppo anche quest’anno il nostro Comune è riuscito a mostrare tutta la sua incompetenza e impreparazione perché per l’ennesimo anno non è stato in grado di far partire l’assistenza specialistica scolastica contemporaneamente all’inizio della scuola.
A questo fatto di per sé già grave si aggiunge oggi un atto ufficiale che dichiara che l’assistenza specialistica è stata ridotta arbitrariamente del 60% rispetto agli anni precedenti in attesa di un nuovo PEI…come se i nostri figli praticamente durante l’estate fossero “guariti” dalla disabilità che secondo me hanno i dirigenti che firmano questi abominii: la disabilità del cuore.
Ciò significa che i nostri figli subiscono un doppio abuso e come se non bastasse le persone che dovrebbero lavorare affinché ciò non avvenga continuano a percepire i loro immeritati stipendi.
Mi chiamo Annalisa e sono una donna. Ho un lavoro che amo e desidero svolgere con impegno e dedizione. A volte non riesco perché devo porre delle soluzioni a problematiche esistenti a causa dell’incapacità di persone che invece non sanno fare il proprio lavoro nonostante io con le mie tasse contribuisca a pagare anche i loro stipendi.
Inoltre le poche volte che contro la mia volontà mi trovo costretta a dover prendere un giorno di assenza per la legge 104, mi trovo spesso a subire anche giudizi di colleghi infastiditi dalle mie assenze…
Vi sembra che ci sia giustizia in questo?
Mi chiamo Annalisa e sono una docente di lettere che ha nelle proprie classi alunni e alunne con disabilità costretti in questi giorni, per colpa del Comune di Battipaglia e dell’incompetenza dei suoi dipendenti a fare orari scolastici ridotti… questi miei adorati alunni sono costretti a lasciarci mentre facciamo lezione, mentre ci divertiamo, mentre facciamo merenda e vedere gli sguardi delle loro madri impotenti che li vengono a prendere prima mi fa venir voglia di mollare tutto perché ogni cosa sembra vana.
Io che insegno ad essere inclusivi, che siamo tutti uguali di fronte alla legge, faccio vedere questo ai miei alunni ogni giorno?
Io mi vergogno profondamente…
Mi chiamo Annalisa e sono la presidente di una cooperativa sociale che offre ai ragazzi disabili e alle proprie famiglie assistenza specialistica scolastica con educatori altamente specializzati. I miei dipendenti si trovano oggi di fronte a una notizia insostenibile. Dopo aver studiato, essersi formati, dopo aver preso impegni per il proprio futuro, oggi mi chiedono cosa fare. Io credo che essi siano lavoratori uguali agli altri e mi dite perché loro non dovrebbero percepire lo stipendio che avevano previsto per i prossimi mesi mentre i dipendenti incapaci del Comune di Battipaglia dovrebbero essere pagati ugualmente per la loro inettitudine?
Mi chiamo Annalisa e sto per mollare…aiutatemi”.
Annalisa Giancarlo