Una lapide che ricordi la terribile tragedia di 100 anni fa, quando una frana seminò morte e distruzione nella frazione di Vettica minore, e una messa in suffragio di quanti persero la vita in quella calamità naturale. Amalfi commemora le 61 vittime della catastrofe di un secolo fa. In concomitanza con la Giornata Mondiale della Terra la Città di Amalfi rende omaggio a quanti persero la vita in quel disastro ambientale che, oltre a figurare tra i dieci drammatici eventi naturali dal 1900 ad oggi per l’elevato numero di vittime, ha lasciato il segno nelle popolazioni locali e nel tessuto cittadino.
La solenne commemorazione, a cui parteciperanno le Autorità Civili e Militari unitamente alla comunità parrocchiale di Vettica Minore, si terrà alle ore 18:00 presso il Giardino della Memoria a Vettica, da cui muoverà alle ore 18:30 una processione verso la Chiesa di S. Michele Arcangelo in cui si terrà una Santa Messa alle ore 19:00 celebrata da S.E. Mons. Angelo Spinillo.
La giornata della memoria a cento anni da quel maledetto 26 marzo 1924 è il secondo evento commemorativo organizzato dal Comune di Amalfi per ricordare il disastro che colpì la frazione di Vettica Minore, quando una frana di enormi dimensioni si staccò dalla parte alta della colonna montuosa che sovrasta la zona, travolgendo persone, case e strade.
Due settimane fa, infatti, la calamità naturale è stata al centro del convegno di studi dal titolo “Alluvioni e frane in Costa d’Amalfi: rischi e mitigazione dei rischi a 100 anni dal disastro del 26 marzo 1924” organizzato dal Centro di Cultura e Storia Amalfitana presso la Biblioteca Comunale “Pietro Scoppetta” ed al quale hanno partecipato anche Titti Postiglione, vice Capo della Protezione Civile nazionale e Italo Giulivo, Capo della Protezione Civile regionale.
«La memoria è fondamentale per attivare processi virtuosi di attivismo, di attività. Quindi non è solo commemorare chi non c’è più, che pure è importante, ma è imparare da quello che è avvenuto, fare tesoro della conoscenza trasformarla in esperienza e quindi contribuire a fare attività di prevenzione che è quello che ci serve» ha sottolineato il Vice Capo della Protezione Civile Nazionale, Titti Postiglione, a margine del convegno.