lunedì, Settembre 16, 2024

Caporalato. Trovati 17 extracomunitari privi di permesso di soggiorno. Manette per il datore e denuncia per il consulente del lavoro

Casal Velino (Sa). Contrasto al caporalato, manette per il legale rappresentante della struttura ricettiva e il socio dove sono stati trovati 17 cittadini stranieri senza permesso di soggiorno e denunciato il consulente del lavoro.

L’azione di polizia giudiziaria, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vallo della Lucania, è stata eseguita dai Carabinieri dell’ispettorato del lavoro,  dall’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Salerno, coadiuvati da militari del Comando Provinciale dei Carabinieri di Salerno e da mediatori culturali dell’O.I.M., ambito Task Force “A.L.T. Caporalato! D.U.E.”

Il blitz è stato effettuato in una nota struttura ricettiva del Vallo di Diano (Sa) dove sono stati trovati intenti al lavoro 30 persone, di cui 17 cittadini extracomunitari (Sri Lanka, India e Moldavia), privi di valido permesso di soggiorno per motivi di lavoro o di titolo equipollente.

Gli stessi, all’esito degli accertamenti esperiti, risultavano essere impiegati in manifeste condizioni di sfruttamento, costretti a dormire in locali di fortuna a loro adibiti, ricavati in un edificio in costruzione e già gravato da provvedimento di sequestro per abusi edilizi.

Venivano, inoltre, accertate in tutta la struttura ricettiva gravi violazioni in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro D. Lgs. 81/ 2008, che hanno dato luogo all’adozione di un contestuale provvedimento di prescrizione.

Essendo emersi gravi indizi di reità, nei confronti dei titolari della struttura ricettiva, il Pubblico ministero di turno presso la Procura della Repubblica di Vallo della Lucania, disponeva l’arresto in flagranza di reato del Legale Rappresentante della società che gestisce la struttura e del socio, del lavoro,Immagine che contiene Rettangolo, bianco, schermata, bianco e nero

Descrizione generata automaticamente disponendone gli arresti domiciliari. Inoltre, veniva deferita in stato di libertà la Consulente del lavoro della società. Nella circostanza sono state contestate sanzioni amministrative per un importo di circa 41.000 euro e ammende per violazione delle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro per un importo di circa 33.000 per un totale di circa 74.000 euro.

Sono tutt’ora in corso ulteriori accertamenti.

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