Olevano Sul Tusciano e la provincia di Salerno tutta il prossimo 27 aprile festeggerà il compleanno di Gennaro Langone, che compiirà 100 anni. Il cavaliere Gennaro Langone è nato nel piccolo centro picentino il 27 aprile 1923, fu chiamato alle armi il 27 aprile del 1942 ed incorporato nel 10° reggimento Artieri di Santa Maria Capua a Vetere (CE). Gennaro Langone è un combattente reduce della Seconda Guerra Mondiale, sopravvissuto all’affondamento della nave Sinfra nel 1943. E’ Presidente onorario della Federazione Provinciale di Salerno A.N.C.R., è presidente della Sezione A.N.C.R. di Olevano Sul Tusciano ed un anziano della Confraternita del Santissimo Sacramento in Busolino Salitto.Pertanto, la sezione A.N.C.R. di Olevano Sul Tusciano e l’Amministrazione comunale, con i familiari, i cittadini e la confraternita del santissimo Sacramento in Busolino di Salitto, hanno organizzato per giovedì 27 aprile una grande festa per celebrare il compleanno (100 anni) del Cavaliere Gennaro Langone.
Questo il programma: ore 9 e 30 presso la Chiesa Santa Maria del Soccorso in Busolino fraz. di Salitto sarà celebrata Santa Messa in suffragio dei caduti di guerra ed in particolare alle vittime e ai dispersi della nave Sinfra. Alle ore 10 e 30 in Piazza Madonna di Fatima Alzabandiera e Onori al Tricolore Italiano. Ore 11 presso il centro Sociale G. Barra momento di festa – Saluto Autorità rifresco e buffet.
La storia del Cavaliere Gennaro Langono raccontata di suo pugno
“Già dai primi giorni di militare ho avuto da subito l’impressione di non ricevere la giusta attrezzatura e scarso vestiario, per mangiare non avevamo avuto neppure la gavetta e nel mese di ottobre cercai di segnalare ai miei superiori le carenze ma fui subito punito e rinchiuso nella cella di rigore costretto a dormire sulle tavole.
Ricordo chiaramente che il giorno 1 novembre non avevo ancora finito di scontare la pena in cella di rigore che fui prelevato e senza nemmeno addestramento generale destinato al fronte di guerra.
Il giorno 01.11.1942 imbarcato per destinazione Grecia, facemmo sosta a Pantelleria e Rodi prima di raggiungere l’isola di Creta per unirci alla 80^ Compagnia- Divisione Sieti a contrastare l’attività bellica dei ribelli.
Fui catturato dai tedeschi a Creta l’ 8 settembre 1943 dopo l’armistizio, per essere deportato in Germania, il 18 settembre 1943 insieme ad altri soldati venimmo imbarcati per essere tradotti via mare ai campi di prigionia ma alle ore 22,30 la nave fu colpita e d affondata nel Mar Mediterraneo.
Noi prigionieri eravamo stipati nelle cuccette sotto coperta e tentavamo disperatamente di portarci sul ponte in cerca di salvezza ma i soldati tedeschi con le armi ci impedivano di uscire, a mio vantaggio e per mia fortuna nella confusione colsi l’attimo di disorientamento delle guardie riuscì ad arrivare sul ponte della nave, recuperai un pezzo di tavola e cercai di lanciarlo in acqua con l’intento di trovarlo quando la nave sarebbe affondata, ma nello slancio il pezzo di legno incastrato tra i miei vestiti mi trascinò giù dalla nave in un salto di circa sei/sette metri; proprio in quel momento un seconda cannonata colpiva in pieno la nave che affondò rapidamente.
Una ferita al viso sopra l’occhio mi sembrava poca cosa rispetto a quello che stava accadendo.
Restammo in acqua per circa 20 ore prima del recupero, non sapendo nuotare rimasi aggrappato tutto il tempo ad un salvagente che fortunatamente mi capitò vicino. Ore interminabili terribili dove vedevi morire al tuo fianco altri soldati e dove persero la vita il mio compaesano di Salitto compagno d’ armi Luigi Molinaro, ed altri Pisano Salvatore di Contursi ed un tal Francesco pure di Contursi ricordo i loro volti adesso come se il tempo si fosse fermato.
In quei momenti ho perso tutto dai vestiti, documenti, foto e tanti altri oggetti personali di legame alla mia famiglia al mio paese ai miei cari di cui sentivo la mancanza e la nostalgia.
In pochi attimi ho rivissuto la mia vita ancora troppo giovane per essere perduta e come se svuotato del mio passato rinascevo ad una vita nuova anche se la realtà è stata ancora più dura.
Riportai varie ferite ma riuscì a sopravvivere quando fui recuperato in mare ritornato a Creta ancora prigioniero e destinato ai lavori per conto dei Tedeschi.
Il tempo non passava mai contavo i giorni le ore e i minuti che parevano eternità.
Libero tornavo in Italia il 20.05.1946 a respirare l’ ARIA della LIBETRTA’ tanto sognata e desiderata.
A casa trovai tanta miseria e povertà.
Questa parte della mia vita che non posso dimenticare e che non auguro a nessuno di vivere l’esperienza della guerra. Eppure ancora oggi si verificano conflitti che vedono impegnati i nostri soldati che spesso perdono la vita”.
Firmato
Il Cavaliere Gennaro Langone


