Il segretario provinciale della Fials Salerno, Carlo Lopopolo, proclama lo stato di agitazione di tutto il personale del Covid Center di Agropoli. Le rivendicazioni sono state avanzate al Prefetto di Salerno, al Direttore Sanitario Dea Vallo della Lucania- Agropoli, al Direttore Amministrativo Dea Vallo della Lucania-Agropoli ed ha informato il Presidente della Regione Campania, il Direttore Generale della Sanità Campania, la Direzione Generale Asl Salerno, la Direzione Sanitaria Asl Salerno, il Direttore U.O.C. Gestione Risorse Umane, il Commissario Emergenza Covid, il Responsabile Relazioni Sindacali e il Sindaco di Agropoli. Questi i temi e le rivendicazioni alla base dello stato di agitazione:
1. precarie condizioni di lavoro che si trovano ad affrontare quotidianamente gli operatori che prestano presso il Covid Center di Agropoli, a causa del mancato e incompleto reclutamento risulta una dotazione di personale infermieristico e personale di supporto assolutamente deficitaria ed insufficiente ad affrontare tale emergenza;
2. aumento esponenziale dei carichi di lavoro;
3. severa compromissione della programmazione congrui periodi di riposo, in quanto pur di garantire i LEA vengono sistematicamente saltati i riposi, rendendo quasi improbabile la possibilità di usufruire di istituti contrattuali quali permessi e ferie e, soprattutto permettere una conciliazione dei tempi di vita decente;
4. palese violazione di ogni norma in materia di sicurezza e in spregio ai principi di cautela e precauzione e quindi gli operatori sono esposti, alla stessa stregua dei pazienti ricoverati, al rischio di contagio e di compromissione della salute;
5. continuo ricorso al lavoro straordinario per sopperire alle croniche carenze;
6. Mancato rispetto della legge 161/2014 (limite minimo di riposo);
7. Mancato recupero psicofisico e dei tempi di vita e lavoro;
8. Compromissione delle pratiche di governo clinico, non consentendo un corretto soddisfacimento dei bisogni dei pazienti, nonché la giusta valorizzazione dei professionisti che operano.
“Duole costatare che nonostante – scrive Lopopolo – le precedenti segnalazioni fatte in merito, tra cui la recente sp 02-2022 del giorno 11/01/2022 ad oggi, non sono giunte risposte né alle Organizzazioni Sindacali né ai lavoratori, palesando una manchevole prontezza nel prendere decisioni strategiche e vitali; alimentando ulteriormente un senso di abbandono tra i Lavoratori che con grande spirito di abnegazione e sacrificio garantiscono la sopravvivenza del Presidio.
Il perdurare dello stato di emergenza non deve ASSOLUTAMENTE rappresentare una causa di giustificazione rispetto alle gravi omissioni sopra descritte, oltre ad incrementare in maniera esponenziale i rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori e dei pazienti stessi.
Alla luce di quanto sopra esposto al fine di giungere ad una composizione dignitosa del conflitto sulle suddette problematiche e nell’impossibilità di farlo attraverso corrette Relazioni Sindacali, (azione evidenziata soprattutto dalla mancanza di risposta alla precedente nota sp 02-2022), visto lo spregio delle regole e del ruolo di agente contrattuale del Sindacato, la scrivente O.S. Fials nel proclamare lo stato di agitazione del personale in oggetto, chiede di avviare il confronto conciliativo, con lo scopo di risolvere le problematiche avanzate, attivando – conclude Lopopolo – la procedura preventiva di raffreddamento, ai sensi dell’art. 2 comma 2 L. 146/90, come modificata dalla Legge 83/200.